Puff! Tutti scomparsi, tutti, comprese le attrezzature e i macchinari impiegati per sradicare alberi e sbancare il costone di Grotta San Biagio a Castellammare di Stabia. Arriva la polizia giudiziaria nell’area dove è previsto il punto di traforo per creare un’opera faraonica, da decine, decine, decine e decine di milioni di euro, della quale si poteva tranquillamente fare a meno. Cose che dicono da mesi i politici del territorio – su tutti il consigliere comunale di LeU, Tonino Scala – cose che ripetono da altrettanto tempo media, associazioni e cittadini, anche attraverso un corposo esposto in procura corredato da file filmati, che hanno seguito tutto il cronologico dei lavori. Una situazione difficile da decifrare questa mattina quando sul posto si sono presentate le forze dell’ordine; ebbene la grande sorpresa è stata non trovare nessuno nel cantiere della ditta incaricata dall’Eav, del presidente Umberto De Gregorio, e anche le attrezzature e i macchinari utilizzati fino a ieri sono completamente spariti prima dell’arrivo degli agenti della polizia locale stabiese e i militari dei carabinieri forestali di Castellammare di Stabia. Strano, eh? Ah, saperlo!
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