È un quadro inquietante quello che emerge dalle indagini portate avanti dalla magistratura e che ha visto nell’arco dell’ultima settimana una serie di arresti che sta di fatto smantellando un sistema camorristico che da più di 40 anni tiene ancora sotto scacco la nostra città. Purtroppo, quel che leggiamo, non ci lascia sbalorditi, da tempo come forza politica abbiamo chiesto di accendere i riflettori sulla commistione tra “colletti bianchi”, criminalità organizzata e politica. La nostra preoccupazione è rivolta anche al difficile momento di crisi socio-economico dovuto alla pandemia che stiamo vivendo, come riportato nella relazione del primo semestre 2020 della DIA, i clan di Castellammare di Stabia si sono sostituiti allo Stato durante i mesi del lockdown adottando «politiche di welfare»; infatti le attività criminali si sono concentrate sugli aiuti alle famiglie ed alle attività in difficoltà economiche per rafforzare il controllo del territorio e aumentare la propria sfera d’influenza.
La demagogia , le mozioni di intenti e le belle parole in questo momento non servono a nulla.
Il Sindaco dichiara che l’intera città deve gioire? Noi invece vediamo che il cielo su Palazzo Farnese diventa più cupo che mai, cominciasse il Sindaco Cimmino a spiegare alla Città il reale motivo che lo ha indotto a non includere la forza di maggioranza della Fondazione Democrazia Cristiana all’interno della giunta da poco nominata, spiegasse come è possibile che uno dei reggenti del clan D’Alessandro sostenesse candidamente la maggiora forza di governo della città, per inciso Forza Italia, alle ultime elezioni amministrative.
Come Partito Democratico siamo impegnati in queste ore in tutte le sedi a costruire un’iniziativa politica a sostegno della legalità e della lotta alla camorra declinata in tutte le sue forme, nell’interesse della città e dei suoi cittadini .