Triste, solitario y final. “Vi dissi addio quando significava qualcosa”. Nelle vuote stanze di Cappella Sant’Anna sembrano riecheggiare le parole di Osvaldo Soriano. Nel luogo che ha ospitato per una delle sue ultime lectio magistralis il grande filosofo napoletano, Aldo Masullo. Grandi artisti, teatranti, scrittori e cantanti. Quel luogo che un gruppo di giovani e cittadini attivi aveva voluto dedicare al grande Raffaele Viviani. In quelle stanze ora rimbomba una triste eco del vuoto. Così dopo il museo del teatro di figura e dei burattini, la città perde un altro luogo di produzione culturale. È il triste epilogo della parabola culturale in questa città. La città delle targhe sbagliate , dei busti fintamente restaurati, al punto che al povero Michele Esposito hanno dimenticato di rimuovere la vernice nera dai baffi, la città delle traduzioni in inglese prese da Google traduttore. La città del vorrei ma non posso, delle occasioni perdute.






Che si era candidata a capitale della cultura, come quegli uomini che indossano goffamente il frac ma sotto non sono riusciti a farsi la doccia.
Ora di certo i lor signori di questa sconfortante giunta municipale, mi risponderanno che ci sono roboanti progetti in nome delle idee del compianto Lello Radice. Lasciassero in pace i defunti. La realtà è un’altra, oggi Castellammare perde l’ennesimo luogo di cultura, e ciò che loro paventano deve ancora venire, e per gli errori che hanno commesso, non avverrà domattina e non saranno loro a realizzarlo. Triste, solitario y final di una città semplicemente più povera.






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Di desk

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