Le vicende che stanno scuotendo il Comune di Castellammare, la città più grande del collegio in cui sono stato eletto, in cui sono cresciuto e in cui vivo con la mia famiglia, sono per me fonte di preoccupazione e apprensione. Da settimane assistiamo a un pericoloso e preoccupante gioco al ribasso: l’indecisione circa la convocazione dei consigli comunali è un campanello d’allarme. Si tratta di un momento non più procrastinabile, soprattutto in virtù del fatto che l’aula consiliare è il luogo naturalmente deputato alla discussione e alla risoluzione dei problemi, in cui si esprime chiaramente l’indirizzo politico.
Non è questo il momento della tattica e dell’attendismo, giocato sulla pelle e sul futuro di una intera comunità, ma è il momento in cui bisogna affrontare le sfide che il presente ci impone con coraggio e senso di responsabilità. I problemi della nostra città vengono da lontano e la commissione d’accesso deve essere oggi vista come un’opportunità e non come una punizione: un momento unico e irripetibile per fare chiarezza sul destino dell’amministrazione comunale e sulla limpidezza del suo operato.
Castellammare merita un’amministrazione all’altezza dei tempi, soprattutto in vista dei fondi in arrivo col PNRR, un’occasione a cui la nostra città non può rimanere estranea. Resta quanto mai attuale il monito per ogni amministratore pubblico: il benessere collettivo viene prima di ogni strategia personale e politica. Al contrario, le conseguenze sarebbero devastanti per tutta l’area.