(di Genny Manzo) Un personaggio della scena pubblica che puoi trovare solo nel ventre sofferente della città ma, per noi amanti del genere, è lo scenario più sanguigno, reale e sincero che ci possa essere a Castellammare di Stabia.
La signora Pupetta, si presentò per la prima e unica volta a me, giovane fotoreporter stabiese, oltre dieci anni fa: con una naturalezza che possono avere solo le mamme, le nonne, mi accolse nella “cabina di regia” del suo tempio a Scanzano, che a livello di produzione giornaliera potrebbe fare invidia a un’industria dolciaria, e si fece fotografare per un articolo del periodo pasquale.
Lei era la Regina della Graffa e non solo…: da ogni parte di Castellammare, la Campania e oltre, la “Graffa di Pupetta” è storia; ma lei era orgogliosa della sua produzione e amata anche per i casatielli, come potete ben vedere in un’altra foto esclusiva dell’epoca.
Ieri, in un caldissimo Ferragosto quasi post Covid-19, la signora Pupetta ci ha lasciati: lasciando tantissimo in termini affettivi, culturali e tradizionali. Grazie di tutto! ‘E chest’è!