È l’assessore al Bilancio, alle Partecipate e alla Polizia Locale ma fino ad oggi, nonostante sia stata veramente tanta la carne sulla brace di palazzo Farnese, non è mai intervenuto su niente pubblicamente e né tantomeno sul futuro di Terme di Stabia. Ma ora l’assessore ed ex presidente del Consiglio della Giunta del dissesto del sindaco Cuomo sembra anche lui molto più sciolto dei primi giorni del “Cimmino Bis”, e in anteprima ha deciso di rilasciare una dichiarazione fiume ai colleghi di StabiaChannel, dove indica la strada, la nuova “mission” per il futuro (se futuro ci sarà per questa amministrazione comunale ndr.) anche per Terme di Stabia.
“Sulla questione Terme e Sint ne abbiamo sentite tante. Troppe. Persino un esponente storico della sinistra che attribuisce la colpa del fallimento ai termali. Pensate, la sinistra che attacca i lavoratori per nascondere decenni di errori e di scelte disastrose, che hanno affossato il nostro patrimonio termale. La realtà è ben diversa: . Ora è il momento di aprire le porte ai privati e di sfruttare la grande occasione che si presenta con il Pnrr, per accompagnare gli imprenditori interessati nell’investimento su Terme, anche attraverso la formula del partenariato pubblico-privato”.
“Le Terme hanno scandito i fallimenti di tutte le ultime amministrazioni comunali, che hanno insistito sull’idea ormai superata della gestione pubblica oppure hanno scelto di puntare su advisor pagati fior di quattrini per produrre piani industriali inconsistenti, che non erano altro che le copie delle copie di piani redatti già dieci anni fa. – prosegue l’assessore Di Nardo – Ricordo le tante occasioni perse, persino un consiglio comunale fiume per deliberare la possibilità per i privati di acquisire il 49% delle quote di Terme di Stabia spa, una follia senza alcuna logica di mercato. Ed è proprio questo il punto: la politica ha sempre cercato di imporre al privato cosa fare su Terme. Bandi con paletti troppo stringenti, piani industriali che dettavano e imponevano agli imprenditori che tipo di investimento effettuare. Piani industriali redatti con l’intento di ‘decidere di non decidere’.
Oggi è arrivato il momento di prendere coscienza del fallimento della gestione pubblica e di imparare a dialogare con i privati, definendo regole certe e tempi certi per gli investimenti, ma senza correre il rischio di farli scappare via. Non dobbiamo avere il timore di perdere qualcosa che ormai già è andato perso, dato che le Terme sono chiuse dal 2014 e sono fallite nel 2015.
Le nove manifestazioni di interesse pervenute nel 2019, quando il commissario liquidatore di Sint ha provato a sondare il mercato, sono il segnale che l’attenzione dei privati su Terme c’è ed è concreta. – conclude l’assessore Di Nardo – Cavalcare quest’onda adesso adesso è fondamentale per raggiungere insieme l’obiettivo, tutelando anche i lavoratori che rappresentano il motore, l’asse portante, il cuore pulsante del nostro territorio. Oggi col Pnrr abbiamo un’occasione più unica che rara per attrarre investimenti, per intercettare fondi, per rigenerare pezzi di città. La politica ora deve seguire questa scia. E noi siamo pronti a questa sfida“. Cin Cin!