La condanna ad 8 anni per Adolfo Greco ha una ricaduta politica inevitabile.
Nel ringraziare la magistratura e le forze dell’ordine per il lavoro svolto fino a questo punto, va rammentato che sul piano penale si tratta di una sentenza di primo grado, e bisogna attendere i tre gradi di giudizio per esprimere valutazioni.
Ma sul piano politico siamo innanzi ad un forte atto d’accusa per quelle parti che non hanno saputo preservare autonomia ed autorevolezza. Non si tratta di assenza di confronto, che in politica è inevitabile, ma assenza di autonomia. Troppi, tanti si sono fatti dettare tempi e scelte da chi oggi ha più di un sospetto, sulle proprie spalle, di aver intrattenuto rapporti con i clan.
L’essere alternativi ai poteri camorristici, dovrà essere la priorità nel processo di ricostruzione con cui dovremo curare Castellammare, dopo il terremoto politico-giudiziario che la sta attraversando.
La coalizione dei volenterosi che dovrà nascere da questo terremoto, si dovrà fondare su una alteritá definita ai poteri criminali. I fondi del PNRR, la bonifica dell’arenile, il suo utilizzo, le nuove destinazioni portuali, il Puc non dovranno diventare l’ennesima occasione sprecata per la città. Non potranno essere l’ennesima occasione di arricchimento dei clan e della malapolitica. È un dovere civico se amiamo la nostra terra.
Fonte: Comunicato stampa