Siamo oramai alle fantomatiche purghe ai partners dei media non allineati ai voleri e ai piaceri dell’amministrazione di centrodestra al comune di Castellammare di Stabia e del redivivo ducetto di via Fratte, Gaetano Cimmino, che nella giornata di ieri è tornato duramente a battere il chiodo della propaganda discriminatoria, ora che purtroppo sente vicinissima la probabile fine anticipata della propria esperienza politico-amministrativa nella città delle ex Acque proprio grazie a quell’informazione: puntuale e dettagliata, che tanto lo sta facendo soffrire. Dopo il nostro blog e Stabia News a provocare ulteriori dolori a Cimmino è stato un video di ieri, pubblicato su Facebook, dalla testata giornalistica stabiese IlCorrierino.com: dove in tutta evidenza si documentava un ennesimo flop delle luminarie natalizie e il black out di quelle pochissime a “pane e peperoni” osannate dalla sua banderuola di: consiglieri comunali, assessori e supporters per la cosiddetta pagnotta, a pochissimi giorni dal Santo Natale:
“…Non me la sento di contestare l’operato della testata, quanto piuttosto quello degli sponsor che pagano per fare in modo che la testata parli male della propria città. Mi auguro che si ravvedono e interrompano le sponsorizzazioni, perché non si è mai vista una roba simile…”.
L’ennesimo attacco non frontale ma da leone da tastiera vigliacco: utilizzando la vigliacchissima ritorsione sugli imprenditori, che credettero già da prima della sua elezione, a un progetto editoriale fuori dai comandi di chicchessia figuriamoci di un sindaco come lui sul viale del tramonto.
Ci auguriamo che intervenga al più presto l’Ordine dei giornalisti, e lo faccia questa volta in modo ancora più incisivo, per riportare nuovamente in città un clima di rispetto della opinione pubblica di tutti e di quelle sentinelle dell’art. 21 della Costituzione: probabilmente buone per Cimmino e qualche suo ferrigno giornalista-impiegato solo quando si trattò di ricevere un accredito (più compenso economico mai comunicato al comune di Castellammare di Stabia, alla faccia della trasparenza amministrativa ndr.) per seguire una edizione passata del Festival di Sanremo. ‘E chest’è l’amministrazione del fare!