È dal lontano 2007, anno dell’inaugurazione delle opere a mare, che la città di Castellammare di Stabia attende risposte dalla dirigenza di Marina di Stabia rispetto al mantenimento degli impegni assunti con l’accordo del “Contratto d’Area”. Anni durante i quali i cittadini stabiesi hanno visto un pezzo importante del proprio territorio sottratto alla fruizione pubblica per creare occasioni di sviluppo e lavoro che tardano ad arrivare.
In data odierna, a distanza di 15 anni, apprendiamo che il Presidente di Marina di Stabia ha sottoscritto con il sindaco di Pompei un protocollo d’intesa che prevede il collegamento con navette, una ogni ora da Pompei, via mare della “città degli scavi con le isole del Golfo, Napoli e Salerno, e le costiere amalfitana e sorrentina” ed è volto ad integrare l’offerta turistica a favore dei soggetti che soggiornano nelle strutture ricettive della città mariana.
Per il PD Stabiese l’accordo odierno, oltre ad essere un grande sgarbo istituzionale per la città di Castellammare non invitata al tavolo, ha come evidente intento quello di svilire il lavoro che le attività ricettizie, ricreative e collegate alla ristorazione presenti nel territorio stabiese, stanno portando avanti da anni in un contesto non favorevole ed in assenza di iniziativa pubblica, in favore di quello pompeiano, la denominazione in “Marina di Stabia – Porto di Pompei” ne darebbe conferma.
La città di Castellammare non era in attesa di questo tipo di annuncio da parte di Marina di Stabia S.p.a., bensì che fosse comunicato l’inizio delle opere a terra che la città attende da diversi lustri e che, ad oggi, rimangono una chimera.
Il PD stabiese continuerà a farsi promotore di iniziative che mirino alla tutela del territorio, invitando il commissario prefettizio, oggi rappresentante dell’ente, a predisporre le iniziative necessarie in tutte le sedi istituzionali per perseguire l’interesse della città di Castellammare di Stabia, iniziando con l’invitare in modo perentorio Marina di Stabia S.p.a. a realizzare quelle opere a terra, atte a rafforzare la ricettività turistica del territorio, ad implementare la azioni di sviluppo commerciale, artigianali e direzionali, a dotare l’area di spazi e strutture ad uso ed interesse pubblico (aree a verde, a sport, luoghi di aggregazione e cultura, ecc,), promesse alla città in sede di stipula del contratto d’area e non ancora realizzate.
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Di desk

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