Un 18 dicembre 2021 di lutto per circa 81 famiglie, che continuano a soffrire a Castellammare di Stabia per gli operai ex Meb: una buona parte a Torino, un’altra parte a Monfalcone e l’altra ancora a Castellammare di Stabia; quest’ultima uscita fuori con dignità e senza prostrarsi al padroncino di turno dai cicli produttivi. Una storia che avanti ma che non è mai stata chiarita seriamente sui tavoli di concertazione unitari e romani.
Fontana e Vescovini, tutt’altro che due benefattori, per un anno sono stati lasciati a briglie sciolte dalla politica nazionale, regionale e locale, e il risultato sono 81 famiglie divise in tre con il fuoco che ora divampa e non più arde sotto la cenere, mentre è ancora senza una data l’incontro con l’amministrazione Cimmino, che sembra oramai completamente disinteressata alla vicenda dei disoccupati e gli esodati abbandonati dal gruppo Fontana e Vescovini. A parlare per tutti è il rappresentate sindacale della Fiom-Cgil, Gennaro Vitolo, l’unico ad aver scelto di rimanere disoccupato per un anno intero anziché vendersi non solo l’anima. “Oggi è un giorno triste, un giorno di lutto, ma noi non molleremo. Attendiamo un incontro con l’amministrazione comunale da circa due mesi per attivare la clausola sociale ed uscire dalla Naspi oramai in scadenza. Molti hanno perso fiducia negli imprenditori Fontana e Vescovini e nel sindacato autonomo di riferimento, che seguì a Monfalcone Vescovini: siamo un buon numero e saremo sempre di più. Se è necessario saremo pronti alla lotta e ad occupare nuovamente l’area dell’ex Meb a corso De Gasperi”.