Fino ad oggi ha sempre detto pubblicamente che era tutto apposto per Acerra e che nell’area ex Montefibre, solo recintata da mesi, sarebbe stata posata la prima pietra prima a gennaio, poi a febbraio, poi a marzo, poi ad aprile ed oggi il 2 maggio e sarebbe stato tutto pronto per l’inaugurazione della nuova filiale al sud della SBE Varvit per il mese di ottobre 2022. Ma la realtà dei fatti, l’unica che interessa a noi al di là delle fandonie su WhatsApp di Vescovini, è che per il momento la sua “azione” per il ritorno dei lavoratori ex Meridbulloni in Campania si ferma agli atti puramente teorici e dopo l’ultima minaccia di querela al nostro blog e al nostro Genny Manzo: definito in un audio su WhatsApp “Buffone locale, personaggio che fa ridere, divertire la gente e signorotto da me querelato già tre volte…”, solo perché legittimamente e nel pieno rispetto dell’art. 21 della Costituzione, il giornalista, Genny Manzo, iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Campania continua a svelare da circa un anno e mezzo le vere buffonerie del patron della SBE Varvit, che fa solo piangere; apprendiamo, ai margini di una ennesima riunione sindacale, che come dicevamo qualche mese fa nelle dirette satiriche con il nostro Genny Manzo e nel nostro blog giornalistico che all’imprenditore reggiano-emiliano manca ancora una carta, e sicuramente come direbbe Manzo non è quella del W.C., ma è la certificazione ambientale timbrata dal ministero della transizione ecologica in Roma, che dovrebbe riportare al suo interno che in quell’area – all’interno della ex Montefibre di Acerra della morte per tumori da esposizione da amianto -, è ormai tutto apposto per la vita umana sia nell’aria che in terra nel sottosuolo.
Bene! Ma anche no. Perché? Subito!
Con la quarta querela dopo questo articolo, e ci auguriamo che questa volta non si perda per strada come le altre tre mai arrivate al nostro domicilio di riferimento, per una sorta di quietanza su tutto: perché Il Vescovini non ci rende edotti pubblicamente e fa leggere al nostro Genny Manzo, attraverso pec: gennymanzo@pec.it il progetto SBE Varvit per Acerra, tutta la documentazione controfirmata dagli enti in causa ed il documento dei documenti quello controfirmato dal ministero della transizione ecologica, che non c’è? Ah, saperlo!
Un siparietto imbarazzante tra nuove rappresentanze della Cisl e Vescovini, mentre quelle suddite della Cisal vengono messe finalmente alla porta anche per nostro merito giornalistico, che si è concluso con l’ennesimo tergiversare dell’imprenditore, nulla di fatto e delusione a pochi giorni dalla Santa Pasqua per i circa 20 reduci dei 55 partiti da Castellammare di Stabia nel febbraio 2021 per un’avventura al nord divenuta poi sventura e raccontata passo, passo, con dovizia di particolari ed anticipazioni dal nostro blog e dal nostro Genny Manzo. ‘E chest’è!
MARCHIELLO INCONTRA I 40 ESODATI EX MEB ED EX SBE SUD.
E mentre Vescovini arrabbiatissimo minaccia via WhatsApp il blackout definitivo verso chi non si allinea alla sua informazione da entità vocale leale e umana (Sic!) ai lavoratori ex Meb: noi continuiamo a svelare, raccontare e non arretriamo di un millimetro su nessuna tematica sociale all’ordine del giorno della nostra Castellammare di Stabia e finalmente, anche grazie a noi, l’assessore Marchiello incontrerà nei prossimi giorni, insieme ai Commissari Cannizzaro, Passerotti e Valentino, i 40 esodati della ex Meb ed ex SBE Sud per avviarsi finalmente verso la firma di un protocollo d’intesa: un vero e proprio “Patto” per il lavoro a Castellammare di Stabia con i sindacati Fiom-Cgil e Uil-Uilm.
Buona Pasqua e pasquetta a tutti.