Se ci fosse stato ancora a palazzo Farnese l’ex sindaco Cimmino e le due colonnette alla comunicazione sicuramente sarebbe scattata, come prima iniziativa politica, un’ennesima indagine interna alla quale non si sarebbe mai arrivati a niente di rilevante ma in assenza la propaganda social pane e peperoni degli “EX” si muove confusa, addossando presunte responsabilità: insomma si continua a cercare capri espiatori, scatenando anche delle compassionevoli liti temerarie, per non ammettere di aver fallito, finito ed anche miseramente la propria esperienza politica al comune di Castellammare di Stabia con uno scioglimento per infiltrazioni camorristiche tutto interno all’amministrazione di centro destra.
In attesa delle interdizioni dai pubblici uffici per chi risulterà responsabile, ci auguriamo solo a livello amministrativo, rileviamo l’ennesimo triste autogol e precisiamo che chi si dovrebbe occupare della manutenzione del dell’illuminazione o del verde pubblico non sono ad esempio “i famosi fotoreporter”
ma quella squadra di manutenzione assunta al comune di Castellammare di Stabia con contratto a tempo indeterminato e dopo un concorso pubblico indetto proprio dall’amministrazione Cimmino e degli “EX” con il dentino avvelenato: squadrone di manutentori-influencer, che ricordiamo primeggiavano quotidianamente nei post e nelle stories della pagina Instagram dell’ex sindaco e avrebbero dovuto far risparmiare alle casse comunali – secondo il racconto dei comunicatori fiduciari di Cimmino -, 100mila euro all’anno e stoppare gli affidamenti diretti. Macché. ‘E chest’è!