Un progetto verso il quale il sindaco Cimmino e l’assessore Scafarto credevano molto, un po’ come sta avvenendo in queste ore per il criticatissimo PUM.
“Nuovi modelli di mobilità ‘dolce’ per decongestionare il traffico, combattere l’inquinamento atmosferico e acustico e migliorare la qualità della vita dei cittadini”. Così dichiarava l’anno scorso di questi tempi il sindaco Cimmino.
“La giunta comunale – proseguiva il sindaco Cimmino – ha approvato il progetto per partecipare al bando del Ministero dell’Ambiente per la realizzazione di aree attrezzate per il servizio di bike sharing, che consiste in un sistema di biciclette a noleggio pubbliche, a servizio di tutti i cittadini, siano essi residenti, turisti, studenti o pendolari che, per diversi motivi e necessità, effettuano brevi spostamenti in città.
A tal proposito, – spiegava il sindaco Cimmino – si prevede di realizzare 7 postazioni da ubicarsi nei seguenti punti strategici di Castellammare: corso Alcide De Gasperi nei pressi di Marina di Stabia, parcheggio su corso Italia, parcheggio della Ferrovia dello Stato, stazione Circum di piazza Unità d’Italia, parcheggio piazza Giovanni XXIII nei pressi di Palazzo Farnese, parcheggio sul viale delle Terme, parcheggio di via Bonito nei pressi di piazza Cristoforo Colombo”.
“Nel progetto sono previsti 84 stalli e 56 biciclette per il servizio di bike sharing e ulteriori 162 stalli su rastrelliere. I cittadini possono utilizzare durante il giorno le biciclette di proprietà comunale, dislocate in diversi punti di parcheggio, con il vincolo di consegnarle alla fine dell’utilizzo presso uno dei vari punti di raccolta, che non necessariamente coincide con il punto di prelievo della bici”.
“Saranno istituite, pertanto, le tessere elettroniche (badge), personalizzate con grafica e colori, che saranno numerate e marcate con codice che consenta l’identificazione univoca dell’utente assegnatario.
Il bike sharing rappresenta un’importante evoluzione per la mobilità urbana, anche in vista dell’attuazione del piano urbano di mobilità a cui l’amministrazione comunale sta lavorando da mesi per incentivare la qualità e la sostenibilità degli spostamenti sul territorio comunale”.
Era il giugno 2019 ed erano già tutto chiacchiere e distintivo da Scafarto e dall’amministrazione del fare per la tanto decantata ma mai iniziata rivoluzione green a Castellammare di Stabia. #Chapeau!
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