È presidente di una fondazione creata nella Lombardia da bere (e da mangiare…). Giuseppe Fontana, il “boss” del bullone, colui che sta diventando – giorno dopo giorno – il simbolico becchino per 81 famiglie stabiesi continua a far parlare di sé, e guadagna oltre che tanti soldi al Nord e in giro per l’europa, il titolo di campione di beneficenza e doni. Una doppia prospettiva del “boss” del bullone e della propulsione secondo alcuni colleghi del nord: ma con le fabbriche vecchie, stravecchie (al Sud come al Nord, e che ci piove addirittura dentro a Castellammare di Stabia perché non più impermeabilizzante): traditore dei principi di civiltà – in base a quanto apprendiamo quotidianamente a microfoni accesi e spenti nel presidio di corso De Gasperi a Castellammare di Stabia probabilmente non recepiti dal padre Loris -, e al Nord eletto quasi come una divinità dal popolo brianzolo e dalla comunità ecclesiastica (nella sua fondazione oltre che direttori di banche anche un monsignore). Non elencando, almeno per ora, dei mielosi appellativi ed epiteti (tra i più trionfali e miracolosi) con i quali viene trattato…
(1. Continua)